Citazione spirituale

Citazione di spiritualità del giorno

Dando Cristo come nutrimento, il Padre dona quanto c'è di meglio per l'uomo, per la sua vita presente e futura, spingendolo ad amare col suo stesso tipo di amore e difendendolo da qualunque insidia.

Ugo Vanni

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Citazioni di Papa Benedetto XVI

venerdì 3 gennaio 2014


Il limite tra il prima di Cristo e il dopo Cristo non è un confine tracciato dalla storia o sulla carta geografica, ma è un segno interiore che attraversa il nostro cuore. Finché viviamo nell’egoismo, siamo ancora oggi coloro che vivono prima di Cristo.

Papa Benedetto XVI -

venerdì 8 novembre 2013


L’amore cristiano è quanto mai esigente poiché sgorga dall’amore totale di Cristo per noi: quell’amore che ci reclama, ci accoglie, ci abbraccia, ci sostiene, sino a tormentarci, poiché costringe ciascuno a non vivere più per se stesso, chiuso nel proprio egoismo, ma per “Colui che è morto e risorto per noi” (cfr 2Cor 5,15). L’amore di Cristo ci fa essere in Lui quella creatura nuova (cfr 2Cor 5,17) che entra a far parte del suo Corpo mistico che è la Chiesa.

Papa Benedetto XVI Udienza Generale 26 novembre 2008  -

sabato 15 giugno 2013


Senza verità, la carità scivola nel sentimentalismo. L'amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell'amore in una cultura senza verità. Esso è preda delle emozioni e delle opinioni contingenti dei soggetti, una parola abusata e distorta, fino a significare il contrario.

Papa Benedetto XVI Caritas in veritate  -

domenica 13 gennaio 2013


Cari amici, il regno di Dio non è una questione di onori e di apparenze, ma, come scrive san Paolo, è "giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo" (Rm 14,17). Al Signore sta a cuore il nostro bene, cioè che ogni uomo abbia la vita, e che specialmente i suoi figli più "piccoli" possano accedere al banchetto che lui ha preparato per tutti. Perciò, non sa che farsene di quelle forme ipocrite di chi dice "Signore, Signore" e poi trascura i suoi comandamenti.

Papa Benedetto XVI -

mercoledì 22 agosto 2012


Per la sua funzione sociale fondamentale, la famiglia ha diritto a essere riconosciuta nella sua libertà e a non essere confusa con altre forme di convivenza, e anche a poter contare sulla dovuta tutela culturale, giuridica, economica, sociale, sanitaria e, in modo particolare, su un sostegno che, tenendo conto del numero dei figli e delle risorse economiche disponibili, sia sufficiente a permettere la libertà di educazione e di scelta della scuola.

Papa Benedetto XVI Messaggio alle famiglie, 17 gennaio 2009  -

sabato 21 luglio 2012


L’opera di evangelizzazione non è mai un semplice adattarsi alle culture, ma è sempre anche una purificazione, un taglio coraggioso che diviene maturazione e risanamento, un’apertura che consente di nascere a quella creatura nuova (2Cor 5,17; Gal 6,15) che è frutto dello Spirito Santo.

Papa Benedetto XVI -

venerdì 4 maggio 2012


La nostra vocazione e il nostro compito di cristiani consistono nel cooperare perché giunga a compimento effettivo, nella realtà quotidiana della nostra vita, ciò che lo Spirito Santo ha intrapreso in noi col Battesimo.

Papa Benedetto XVI -

sabato 3 dicembre 2011


Tocca a noi – non con le nostre povere risorse, ma con la forza che viene dallo Spirito Santo – dare risposte positive e convincenti alle attese e agli interrogativi della nostra gente. Se sapremo farlo, la Chiesa in Italia renderà un grande servizio non solo a questa Nazione, ma anche all’Europa e al mondo, perché è presente ovunque l’insidia del secolarismo e altrettanto universale è la necessità di una fede vissuta in rapporto alle sfide del nostro tempo.

Papa Benedetto XVI -

giovedì 28 luglio 2011


È Dio che governa il mondo, non noi. Noi gli prestiamo il nostro servizio solo per quello che possiamo e finché Egli ce ne dà la forza. Fare, però, quanto ci è possibile con la forza di cui disponiamo; questo è il compito che mantiene il buon servo di Gesù Cristo sempre in movimento: «L'amore del Cristo ci spinge» (2Cor 5,14).

Papa Benedetto XVI Deus caritas est -

venerdì 11 marzo 2011

Tratta da "Gesù di Nazareth Vol. 2 - Dall'ingresso a Gerusalemme alla Risurrezione", marzo 2011, Libreria Editrice Vaticana


Nel gesto delle mani benedicenti si esprime il rapporto duraturo di Gesù con i suoi discepoli, con il mondo. Nell’andarsene Egli viene per sollevarci al di sopra di noi stessi ed aprire il mondo a Dio. Per questo i discepoli poterono gioire, quando da Betània tornarono a casa. Nella fede sappiamo che Gesù, benedicendo, tiene le sue mani stese su di noi. È questa la ragione permanente della gioia cristiana.

- Papa Benedetto XVI -